home -> Introduzione -> Quali sono le difficoltà di un bambino disattento e iperattivo -> Le caratteristiche della difficoltà in diverse fasi evolutive -> Diffusione -> I bambini con difficoltà di attenzione e iperattività e le loro emozioni -> Le cause -> Come aiutare i bambini con difficoltà di attenzione e iperattività -> Come intervenire? -> Bibliografia


È importante considerare che gli aspetti di disattenzione, impulsività e iperattività  si ritrovano frequentemente in età evolutiva, in ogni bambino a seconda della situazione. Quando però questi comportamenti si manifestano con frequenza e in tutti contesti di vita del bambino è comprensibile che la qualità del suo adattamento scolastico e sociale sia notevolmente compromessa e sia necessario offrire aiuto.

Se genitori ed insegnanti osservano disattenzione, impulsività, iperattività nei giochi, nell’organizzazione della giornata, nello svolgimento dei compiti, nelle attività extrascolastiche in modo costante e frequente è importante che comprendano che la soluzione più adeguata non è quella di rimproverare il bambino ma quella di chiedere aiuto e collaborare con professionisti esperti (psicologi esperti dello sviluppo cognitivo, neuropsichiatri infantili) che possono chiarire le difficoltà del bambino e proporre le strategie necessarie per affrontarle.

Il primo passo del professionista sarà l’osservazione del bambino. Gli proporrà giochi, attività e test per comprendere il significato dei comportamenti problematici, le caratteristiche cognitive e neuropsicologiche, le emozioni prevalenti, il modo in cui interpreta le situazioni quotidiane. Dedicherà del tempo anche ai genitori e agli  insegnati raccogliendo informazioni sistematiche (attraverso questionari) che chiariscono come il bambino tende ad agire nei sui contesti di vita. Coinvolgendo genitori e insegnanti farà un’analisi funzionale del comportamento ed insegnerà loro come farla autonomamente nel quotidiano.

Analizzare il comportamento del bambino

L’analisi funzionale del comportamento è una tecnica  che individua gli antecedenti e le conseguenze dei comportamenti del bambino chiarendo meglio quali sono le condizioni  li che favoriscono e mantengono.

Tecnicamente prende anche il nome di ABC comportamentale: B è il comportamento e A e C ne sono rispettivamente l’antecedente e la conseguenza. Possiamo capirla in modo più pratico nel seguente esempio.

A - Antecedente B - Comportamento del bambino C - Conseguenze

La mamma dice a Luca : “sbrigati a fare i compiti “

Luca continua a giocare con la playstation in camera sua.

La mamma si arrabbia e minaccia di togliere la playstation

La mamma continua a minacciare di togliere la playstation Luca si agita e dice: “li faccio ma la playstation la voglio” La mamma si irrita ancora di più : “decido io se lasciartela”

Questo semplice schema narrativo ci mostra come ogni comportamento di uno sia legato al comportamento dell’altro, e che una conseguenza diventa a sua volta stimolo di un altro comportamento. Analizzando la sequenza capiamo come tutto sia partito dal modo in cui è stato dato l’ordine di fare i compiti.

A cosa serve l’analisi funzionale ?

Solo una volta identificate e capite le condizioni che determinano o mantengono un comportamento si potrà agire  su di esse per modificarle.

In età evolutiva l’intervento più incisivo ed efficace agisce infatti soprattutto sul contesto: modificando il contesto  migliorano anche le risposte del bambino. Una volta appreso ciò, genitori e insegnanti potranno contribuire in modo autonomo ed efficace ad aiutare il bambino.

L’osservazione di come il bambino agisce con il suo fare e il suo dire si concluderà con una fotografia dettagliata in cui sono contenuti punti di debolezze e difficoltà ma anche punti di forza e risorse. Solo quando le difficoltà e le risorse del bambino e della sua famiglia sono chiare e dettagliate sarà più facile per il professionista progettare un intervento  per il bambino e pensare a come fornire ai genitori strumenti giusti per sostenere loro figlio senza sentimenti di colpa o d’inadeguatezza.

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