home -> Introduzione -> Quali sono le difficoltà di un bambino disattento e iperattivo -> Le caratteristiche della difficoltà in diverse fasi evolutive -> Diffusione -> I bambini con difficoltà di attenzione e iperattività e le loro emozioni -> Le cause -> Come aiutare i bambini con difficoltà di attenzione e iperattività -> Come intervenire? -> Bibliografia
I bambini con difficoltà di attenzione e sintomi di iperattività tendono a manifestare le loro fragilità in modo molto diverso a seconda della fase evolutiva in cui si trovano fino ad assumere caratteristiche peculiari durante l’età adulta: - Scuola dell’Infanzia I bambini che cominciano la scuola dell’infanzia, trovandosi in un contesto nuovo e strutturato, sono inizialmente disorientati e possono rispondere con un atteggiamento ritirato o estremamente vivace. La scolarizzazione li rende progressivamente più capaci di adattarsi al nuovo ambiente, quindi in grado di controllare il comportamento, rispettare le regole, ascoltare le consegne dell’insegnante ed eseguirle, partecipare alle attività, strutturare i giochi, interagire rispettosamente con i compagni. Un bambino con difficoltà di attenzione e sintomi di iperattività ha maggiori difficoltà ad adattarsi e persiste nel suo iniziale atteggiamento di disorientamento e vivacità. L’iperattività è l’aspetto più evidente il bambino ha un bisogno irrefrenabile di muoversi, resta difficilmente seduto e gira continuamente in aula; si distrae velocemente e perde rapidamente la motivazione per cui cambia spesso gioco, si annoia e cerca nuovi stimoli;lo scarso controllo comportamentale impedisce di rispettare le regole e i compagni. La disattenzione è meno evidente dal momento che le richieste del contesto non sono ancora tali da comportare una concentrazione sistematica. Tuttavia lo scarso controllo attentivo rischia di compromettere le attività quotidiane: il bambino ha uno sguardo sfuggente, non ascolta le istruzioni, si perde nei suoi pensieri. - Scuola primaria Poiché la scuola primaria richiede ai bambini impegno, flessibilità cognitiva, competenze, responsabilità e autonomie ben più complesse rispetto al ciclo di istruzione precedente, l’ingresso del bambino con difficoltà attentive e sintomi iperattivi a scuola determina un parallelo aumento e intreccio di problematiche cognitive, comportamentali, emotive e sociali. Il bambino si alza spesso dal banco e se resta seduto fa comunque cadere continuamente oggetti a terra, fa dispetti ai compagni, non segue le spiegazioni dell’insegnante, le consegne e l’assegno per casa, è disordinato. Rimproverato di continuo può percepire la risposta degli altri come un’ingiustizia e inizia a ricercare cause esterne che non dipendono da lui giustificandosi o in alcuni casi raccontando bugie, questi atteggiamenti assieme all’irrequietezza e all’impulsività alimentano le antipatie dei compagni che possono così isolarlo. Nei compiti a casa non sa organizzarsi, è impreciso e dispersivo. L’apprendimento appare discontinuo e questo spinge gli insegnanti a giudicarlo svogliato. Intanto il bambino si sente poco capace, diminuisce la stima di sé e nella sua mente si configura l’idea di essere sbagliato, non amabile. Questa condizione può dar luogo a difficoltà emotive e aumentare l’aggressività verso se stesso e verso gli altri. - Adolescenza Nella metà dei casi si verifica un’attenuazione dei comportamenti problematici. L’iperattività diminuisce di intensità e frequenza senza scomparire del tutto: rimane un senso di irrequietezza. Parallelamente diventa più evidente la disattenzione. A scuola il ragazzo continua a distrarsi, a rispondere a caso, a dimenticare il materiale o l’assegno per casa. Nell’apprendimento è disorganizzato, discontinuo, incapace di sintesi e memorizzazione. Si annoia, è apatico e disinteressato al mondo che lo circonda. Nelle relazioni l’impulsività emotiva e comportamentale tende ad isolarlo, diminuiscono le amicizie e la vita di gruppo con accentuazione degli stati ansioso-depressivi. - Età adulta In età adulta continuano a sentirsi tesi impulsivi e disorganizzati; tendono a essere intolleranti verso la vita sedentaria, instabili nel lavoro e nella vita relazionale; vivono ansia e depressione e talvolta sono suscettibili a dipendenze. |